L’arte di conservare gli alimenti, seppur in maniera primordiale, cominciò già nell’Antica Roma quando si utilizzavano gli oli e le resine per prolungare la vita di carni, frutta e olive, oltre alla macerazione in vino, nel mosto oppure nel miele.
Solo nel 1700, il pasticcere francese Nicolas Appert scoprì il metodo di sterilizzazione dei barattoli con chiusura ermetica con acqua bollente, un’intuizione già fatta però qualche anno prima dall’italiano Lazzaro Spallanzani, che non proseguì con le ricerche e non ne diede diffusione.
Ma quando nascono le confetture come oggi le conosciamo?
Sono due le teorie attorno alla loro nascita:
La prima teoria ne attribuisce i meriti a Caterina d’Aragona, la quale, una volta sposato il re d’Inghilterra Enrico VIII, cercò un modo per conservare il più a lungo possibile il sapore e il profumo dei frutti della sua Spagna, inventando così la prima marmellata di arance.
Un’altra teoria, invece, vuole che sia Maria de Medici la madre di questo prodotto. Indebolita per via di una forte carenza di vitamine, la regina inviò i suoi uomini a recuperare le pregiate arance siciliane che, per essere conservate al meglio durante la lunga strada di ritorno verso la Francia, vennero trasformate in una salsa molto densa. Le casse che le contenevano riportavano la scritta: “Por Maire ammalate” (“Per Maria ammalata”), formula che nel tempo divenne marmelade.
Differenza tra: marmellata, confettura e composte
Questi termini sono spesso utilizzati erroneamente come sinonimi, ma c’è una differenza sostanziale che sta nella tipologia di frutta.
La marmellata nasce come conserva di agrumi mentre per tutti gli altri tipi di frutta, dalle fragole alle albicocche, si parla invece di confettura (dal francese confiture, ovvero, confettare, ricoprire di zucchero).
Diversa è poi la composta, a base di frutta e zucchero, ma cotta per molto meno tempo rispetto alla marmellata o alla confettura. Una ricetta nata in epoca medioevale, che deve il suo nome al francese compôte, (mettere insieme). Oggi viene servita come accompagnamento per le pietanze, ma in passato veniva solitamente consumata come quello che oggi definiremmo un pre-dessert.
Abbinamenti perfetti con i formaggi
Perché abbinare i formaggi con confetture e marmellate?
I formaggi, essendo un cibo praticamente privo di zuccheri, trovano nelle marmellate e nelle confetture il loro alimento complementare, creando equilibrio di gusto.
Per scegliere l’abbinamento più adatto si deve tenere sempre a mente:
- il tipo di latte usato, perchè l’intensità del gusto di un formaggio cambia molto a seconda che questo sia vaccino, caprino o di pecora;
- la consistenza della pasta: morbido, stagionato, semiduro, semi-stagionato, ecc.
Tendenzialmente più il formaggio è molle e dolce e più si andrà a sposare con gusti di confetture e marmellate tendenti all’acidulo, più il formaggio è deciso, forte e stagionato più la controparte da abbinare dovrà tendere al dolce.
Ecco una breve guida per orientarvi meglio negli abbinamenti:
- Confettura di Lamponi: formaggi di capra, Robiola di Roccaverano
- Confettura di Pesche: formaggi piccanti ed erborinati come Pecorino Sardo, Gorgonzola, Formaggio di Fossa
- Confettura di Albicocche: Pecorino Sardo, Roquefort, Formaggio di Fossa, Gorgonzola naturale
- Confettura di Fichi: formaggi freschi di capra, il Camembert e il Brie.
- Confettura di Fragole: Asiago, Murazzano, Robiola d’Alba
- Confettura di Mele: erborinati
- Confettura di Pere: Gorgonzola o Roquefort, Parmigiano Reggiano, Pecorino di Pienza stagionato
- Confettura di Frutti di Bosco: ricotta piemontese
- Confettura di Ciliegie: ricotta al forno, Roquefort
Confettura di Mirtilli: Bra duro, Tuma dla paja
- Confettura di Amarene: Burrata, Pont l’Eveque de Normandie, Reblochon
- Marmellata di Arance: formaggi freschi a pasta molle come Ricotta, Camembert, Mascarpone
- Marmellata Limoni: ricotta, Burrata, robiole fresche, Mascarpone
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