Le nuove frontiere del no alcol

Le nuove frontiere del no alcol

In Italia, negli ultimi mesi si stanno facendo sempre più largo i kombucha e i proxies. Questi prodotti non solo offrono un'alternativa gustosa all'alcol, ma sono anche ricchi di benefici per la salute. Scopri di cosa si tratta!
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un’offerta sempre maggiore di bevande no alcol, questo perché la richiesta di queste bevande sta aumentando soprattutto da parte delle nuove generazioni.  
A tal punto si prevede un 4% dei volumi totali di alcol solo per le bevande alcol free nei primi 10 mercati (Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Sudafrica) entro il 2027. 

Ad oggi le alternative più conosciute ed utilizzate sono il vino dealcolizzato, il gin analcolico, il kombucha, il proxies e il kefir

In Italia, negli ultimi mesi si stanno facendo sempre più largo i kombucha e i proxies. Questi prodotti non solo offrono un'alternativa gustosa all'alcol, ma sono anche ricchi di benefici per la salute


Cosa sono i Proxies?

I proxies sono bevande botaniche fermentate, ottenute da miscele di frutta, tè, spezie, amari, legni ma non solo! 
Si contraddistinguono per una consistenza maggiore rispetto al resto della gamma alcohol free, per l’acidità spiccata e una maggiore resa tannica.
Uno degli ingredienti base del proxies è proprio l’uva, motivo per il quale è considerato un valido sostituto del vino. Vengono ideati fin dall'inizio tenendo conto del sapore e della capacità di abbinamento ad un piatto. 
Proxies nasce a Toronto, da un gruppo di appassionati di cibo, designers e gastronomi che lavorano attorno all’aceto e all’acidità. Nel 2020 Acid League lancia sul mercato la linea di bevande analcoliche Proxies, arrivando a creare addirittura un wine club: “ti presentiamo il nostro circolo del vino hangover-free”.
In Italia la bevanda alcool-free Proxies è ancora poco conosciuta e viene prodotta esclusivamente dall’Azienda Feral

 

Feral 

Feral è una startup che nasce nel cuore delle Dolomiti Italiane, composta da un giovane team di botanici, scienziati, sommelier e appassionati di fermentazione che condivide lo stesso grande amore per la natura.
La parola "Feral" significa "libero, selvaggio: in particolare di un animale o una pianta addomesticati che sono tornati allo stato selvatico". 
Al momento sono i soli a produrre in Italia!
Le bevande Feral nascono attraverso una fermentazione di tipo lattico, che le rende: non troppo dolci come le bevande analcoliche, e nemmeno troppo acide come la kombucha, ma con una leggera acidità che fa sì che siano ideali per abbinamenti gastronomici.
Come base per la fermentazione utilizzano la barbabietola bianca o rossa, per poi aggiungere infusi con spezie, legni ed erbe. Utilizzano ingredienti umili e dimenticati e ne elevano il gusto attraverso la fermentazione naturale e l'infusione con fiori, legni, radici e spezie.

Producono 4 tipi di fermentanti diversi: 

  • Feral N°1, fermentato di barbabietola bianca con luppolo e pepe di Szechuan, profumato di litchi, pesca e agrume: pieno, avvolgente, cremoso, piccante e progressivo. Ideale in accompagnamento a  verdure, pesce, carni bianche;
  • Feral N°2, fermentato di barbabietola bianca con zenzero, pepe garofanato e bacche di ginepro. Presenta delle note sensoriali piccanti e calde. Ideale in accompagnamento a piatti molto speziati e cioccolato amaro;
  • Feral N°3, con mirtillo selvatico, rovere, pepe nero e timo, assai piccante e corposa, sviluppa originali sentori di pomodorini semi-dry e friggitelli oltre al mirtillo. Ideale in accompagnamento a carni rosse;
  • Feral N°4, fermentato da barbabietola rossa con mirtillo selvatico, rovere, lavanda e ginepro. Ricordi di soia e castagna, note fumé ben gestite, finale lento e balsamico. Ideale in accompagnamento a risotti, pesce grasso e salumi o come fine pasto.

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