Chiamato “La sostanza divina” da Omero e conosciuto dai romani come “l’oro bianco”, il sale ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita delle persone, non solo nell’alimentazione, ma anche nei rapporti economici e sociali tra culture e paesi.
Il suo ruolo in cucina è iniziato quando si è sentita la necessità di proteggere e conservare cibi e alimenti per lunghi periodi di tempo, così è nata la salagione come tecnica di conservazione. E’ proprio in questo modo che il sale fu utilizzato, ancor prima che come condimento, come metodo di conservazione.
All’epoca dei Romani, il sale veniva usato come baratto e divenne una fonte di guadagno imponente, tanto che fu costruita una via per il trasporto del sale dall’ Adriatico a Roma, la famosa “Via Salaria”.
Inoltre, costituiva la paga dei soldati romani, da cui il termine “salario“.
Veniva anche utilizzato per disinfettare ferite, per separare metalli preziosi dalle impurità e perfino come integratore per uomini e animali.
La storia del sale non esclude miti e leggende!
Il sale venne utilizzato nel processo di mummificazione dagli Egizi, come medicina dai Maya o impiegato durante i sacrifici da greci e romani.
Nella religione ebraica, il sale rappresenta il simbolo di gioia e fratellanza, mentre nell’Antico Testamento assume il significato di saggezza, incorruttibilità e alleanza.
Per quanto riguarda le credenze popolari, molti credono che far cadere il sale in terra possa essere fonte di disgrazia, altri ritengono invece che, in unione con l’olio, possa allontanare le forze maligne.
A Praga era consuetudine omaggiare gli ospiti con un po’ di sale in segno di amicizia, inoltre i Goti giuravano con la mano nel sale.
In Russia se una donna aggiunge troppo sale quando cucina vuol dire che è innamorata.
Nei Paesi Bassi invece, una delle pene capitali più usate era far mangiare alimenti senza sale, facendo morire il condannato per “iponatriemia” con crampi muscolari, vertigini, stanchezza e convulsioni.
Nel mondo esistono diversi tipi di sale, con diverso sapore e colore, che possono essere utilizzati per vari abbinamenti culinari.
La principale distinzione è quella tra: i sali marini e i sali di rocca o salgemma.
Il sale marino si ottiene per evaporazione dall’acqua del mare, mentre il salgemma, conosciuto come sale da cucina, viene estratto dalla roccia, ovvero dalle miniere di sale da cui viene estratto per trivellazione nelle miniere sotterranee. Inoltre la presenza di altri minerali in un sale, ne determina il sapore e il colore, come il sale integrale, il sale rosa dell’Himalaya, il sale vichingo affumicato della Norvegia, il sale nero dell’isola di Molokai, il sale rosso delle Hawaii.
La differenza principale sta nella presenza di iodio, che favorisce il funzionamento del metabolismo e della tiroide.
Il sale marino di solito non viene lavorato, o subisce una lavorazione minima, e quindi conserva tracce di minerali come magnesio, potassio, calcio e altre sostanze nutritive.
Il sale da tavola, invece, viene estratto dai depositi di sale e poi lavorato per conferirgli una consistenza fine, in modo che sia più facile da miscelare e da utilizzare nelle ricette.
Da Raró puoi trovare il sale Maldon, un sale marino che prende il nome dall'omonima città inglese nella quale viene prodotto situata sull'estuario del fiume Blackwater.
È un sale molto usato, la sua peculiarità sta nella forma dei suoi cristalli, a piramide cava, estremamente friabili e in grado di donare non solo sapidità, ma anche croccantezza.
È infatti molto usato nelle cucine stellate come sale finale, apprezzato soprattutto per il suo sapore pulito e fresco.
Il Maldon contiene una combinazione unica di oligoelementi provenienti dall'acqua di mare locale che lo rendono leggermente diverso da altri tipi di sale.
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